Venerdì pomeriggio, ero in macchina e
stavo tornando a casa quando mi arriva una telefonata da un mio
amico:
“Oh, ma hai saputo chi è morto?”
“Oddio... che è successo?!”
“È morto Osvaldo Paniccia!!”
Scettico più che mai, appena tornato a
casa apro facebook e mi ritrovo la home piena di foto di questo
manifesto funebre.
Dunque era tutto vero, il “monarca
assoluto della pittura” ci aveva lasciato. Certo, i più sarcastici
diranno che la voce del maestro nella storica intervista con Diprè
non lasciava ben sperare, ridotta più ad un sussurro biascicato ed
incomprensibile che ad un emissione vocale. Si è pensato fosse un
fake, del resto già altre volte era trapelata la falsa notizia della
scomparsa del pittore, ma stavolta, purtroppo, era tutto vero: il
maestro “capace di uno specchio segreto” (parole di Diprè
queste) ci aveva abbandonato.
Così, ho deciso di dedicare questo
primo articolo di Dicembre alla memoria di un uomo che si è
trasformato, suo malgrado, in un tormentone della rete e che ha
conquistato tutto il pubblico del web.
Era ancora il 2010, quando un mio amico
all'università mi parlò della sua ultima scoperta dal mondo del
trash: il canale video del Prof. Avv. Dott. Andrea Diprè (di cui
abbiamo già abbondantemente parlato in questo articolo, e sul quale,
onestamente, meno si dice e meglio è) e la sua scuderia di artisti,
tutti un po' sopra le righe, ognuno a modo loro. Fra di loro,
sicuramente, quello più meritevole di attenzione era proprio il
maestro di Terracina, Osvaldo Paniccia che ben presto, poco tempo
dopo la segnalazione del mio compagno di corso, si sarebbe
trasformato in uno dei tanti “meme” che popolano il web. Del
resto, fra i tanti “personaggi” che Diprè ci ha proposto,
Osvaldo Paniccia è di sicuro quello più rappresentativo: con le sue
espressioni che sembrano perennemente angosciate, la sua voce rotta
dall'affanno e le sue brutte pitture questo bizzarro personaggio era
riuscito ad ottenere il tanto agognato “quarto d'ora di celebrità”
di Andy Wahrol.
Uno degli sguardi più famosi della storia dell'arte... |
Alla sua morte, vedere come tutto il web abbia dato
l'estremo saluto all'artista (sebbene sempre un po' sopra le righe)
mi ha fatto molto riflettere su questa vicenda che sembra uscita
direttamente da una novella di Pirandello: una vita vissuta ai
margini della società inseguendo un sogno, quello del mondo
dell'arte, e vedere arrivare la fama alla fine della propria vita
anche se in maniera molto diversa da come, probabilmente, egli si
sarebbe aspettato, ritrovandosi ad essere, seppure in una maniera un
po' inusuale, uno degli artisti italiani più famosi degli ultimi
anni, tanto che Marco Giusti, su Dagospia, ha implorato Massimiliano
Gioni di ospitare alla Biennale di Venezia la ormai celeberrima
“Natura Morta Con Gamberi”.
A nome di tutto il blog voglio
ricordare il maestro con una breve galleria dei suoi quadri, non
certo capolavori, ma semplici testimonianze di una persona ai margini
che ha sempre, pazientemente atteso un'occasione di ribalta, tanto
che la notizia della sua morte è trapelata dal tam tam virale dei
social network, coinvolgendo migliaia di utenti.
Sono sicuro che il maestro si sia
spento serenamente, avendo ormai raggiunto la fama di “pittore”,
e sebbene non possa sperare di essere ricordato come un novello
Matisse, credo sarà felice di sapere che molti ragazzi, quando si
parla di pittura, conoscano più lui che altri nomi ben più
importanti! Del resto, non posso nascondere che aldilà delle risa e
di tutto quello che si può dire sul pittore di Terracina, ho sempre
nutrito una sincera ammirazione per le sue parole più famose:
“L'arte è una cosa seria, non si può
prendere sotto gamba.”
Si potrebbe dire molto sul “talento”
di Osvaldo, si potrebbe dire ancora di più sulla capacità critica
di quel volpone di Diprè (ma non lo faremo), ma non si può dire
nulla su una manifestazione così devota verso una passione.
Concludo con uno dei tanti commenti che
sono comparsi su facebook “Ciao Osvaldo, ora insegna agli angeli a
dipingere gamberi!”, e una volta tanto non posso trovarmi più
d'accordo di così!
- P.
POSTILLA: stando a quanto detto su
artribune.com, sembrerebbe che la famosa “Natura Morta con Gamberi”
costasse 95.000 € quando il maestro era ancora in vita (ovviamente
il prezzo era stato stimato dall'inarrivabile Diprè), ora che
Osvaldo è scomparso mi pare logico dedurre che il prezzo della tela
abbia subito un vertiginoso aumento... Plauso quindi a quanti siano
stati talmente furbi da accaparrarsi un pezzo prima del triste
evento!
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