«...in tranquillo riparo la sua anima in autunno
quando le sue ali richiude, felice soltanto
di riflettere sul suo oziare, a far scorrere
le cose belle senza rincorrerle...»
J. Keats – The human seasons
quando le sue ali richiude, felice soltanto
di riflettere sul suo oziare, a far scorrere
le cose belle senza rincorrerle...»
J. Keats – The human seasons
L’Estate è finita, la scuola ricomincia un po’ per tutti, si dorme di meno e si dice addio agli abiti leggeri. Presto gli alberi nei viali perderanno le loro foglie e le giornate si faranno meno brevi e meno calde. Il 22 settembre arriva l’equinozio di Autunno, la data che sancisce ufficialmente il cambio di stagione: una stagione considerata da sempre un po’ triste, nonostante i bellissimi colori con i quali dipinge la natura: comincia a fare freddo e la notte cala più rapidamente, tanto che già alle sette di pomeriggio è già sera.
Per portare un esempio più incisivo sulla “cattiva fama” di cui gode l’Autunno, basti pensare che in inglese la stagione porta due nomi, il primo è “Autumn” ed il secondo (fra l’altro più utilizzato in tono colloquiale) è “Fall”, che significa anche cadere o morire, con particolare riferimento alle foglie degli alberi che, dopo essersi ingiallite, si fanno cullare dal vento fino alla terra lasciando gli alberi sempre più spogli.
Se si vuole un’ulteriore conferma basta dare un’occhiata al celebre film “Requiem for a Dream”: la particolare scansione temporale parte dall’Estate per poi passare drammaticamente all’Autunno (non a caso tradotto con “Fall”) dove le vite dei protagonisti cadono in miseria ed in rovina, fino alla totale disfatta che arriva con l’Inverno.
Scena dal film "Requiem for a Dream" (2000) |
L’autunno, con i suoi cromatismi vivi e pulsanti e con i suoi frutti tipici è stato rappresentato dall’Arcimboldo, con il suo stile stravagante derivato dalla giustapposizione di vari oggetti: si riconoscono melograni, funghi, pere e, soprattutto, l’uva, che formano il volto di questa stagione, rappresentato con fattezze maschili insieme all’Inverno (ed opposti alle due presenza femminili della Primavera e dell’Estate); all’interno del ciclo pittorico dedicato alle stagioni, colpisce come l’Autunno, con i suoi colori, risulti addirittura più luminoso e vivo dell’Estate, forse per evidenziare l’opposizione fra la calura insopportabile di quest’ultima e la frescura quasi rigenerante che la nuova stagione porta.
Giuseppe Arcimboldi - L'Autunno |
Francisco Goya - L'Autunno (o la vendemmia) |
Claude Manet - Autunno sulla Senna |
Vasilij Kandinskij - Fiume d'Autunno |
Edouard Manet - Mèry Laurent (l'Autunno) |
In tempi moderni, i pittori hanno saputo fornire una visione nuova dell’Autunno, una lettura in chiave quasi intima e meditativa, espressionista: Van Gogh con le sue pennellate intense ed i suoi colori fervidi riuscì a dare del paesaggio autunnale una visione espressionista, un paesaggio luogo dell’anima ed idillico che ricorda i versi della poesia “Profumo Esotico” di Baudelaire.
Quando, a occhi chiusi, una calda sera d'autunno,
respiro il profumo del tuo seno ardente, vedo scorrere rive felici
che abbagliano i fuochi di un sole monotono;
una pigra isola in cui la natura esprime alberi bizzarri e
frutti saporosi, uomini dal corpo snello e vigoroso e donne
che meravigliano per la franchezza degli occhi.
Guidato dal tuo profumo verso climi che incantano, vedo
un porto pieno d'alberi e di vele ancora affaticati
dall'onda marina,
mentre il profumo dei verdi tamarindi che circola nell'aria
e mi gonfia le narici, si mescola nella mia anima al canto
dei marinai.
Vincent Van Gogh - Giardino Autunnale |
Giorgio de Chirico - L'enigma di un pomeriggio d'Autunno |
Giorgio de Chirico - Meditazione autunnale |
Forse, quindi, non ci si dovrebbe limitare a vedere l’Autunno come un semplice “messaggero” dell’Inverno o come una stagione triste per il suo essere “di mezzo”: del resto lo stesso Keats ne ha evidenziato la dimensione intima e riflessiva al meglio nella sua poesia “The human seasons”, dopo un’Estate sempre attiva è così bello oziare nel tepore domestico, godendo di quanto la stagione ha da offrirci !
- P.
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